Il sentiero della pace - intervista a Debora Foschia
Puoi presentarti e raccontarci un po' di te? Chi sono le quattro protagoniste di questa avventura? Come vi siete conosciute e come è nata la vostra passione comune per la montagna e l'alpinismo?
Ciao mi chiamo Debora e son appassionata di montagna a 360 gradi fin da quando ero bambina. Assieme a mio fratello ho sempre praticato lunghi trekking, anche con ferrate, adoro sciare e in particolare lo sci d'alpinismo! Mi piace molto la mountain bike e faccio anche qualche giro su strada. Il mio tempo libero mi piace trascorrerlo all'aria aperta. Questa splendida vacanza l'ho trascorsa assieme a Federica, Giulia e Sara. Federica è un'amica e collega di Sportler. Appassionata ed entusiasta di montagna anche lei, ci siamo conosciute al lavoro e nelle nostre giornate libere abbiamo condiviso alcune belle esperienze sia in montagna, d'estate e d'inverno e sia con le nostre adorate bici. Giulia non la conoscevo tantissimo ma è la morosa di un mio amico guida alpina. Lei una super runner e al momento sta per concludere il corso di accompagnatore di media montagna. Una grande forza mentale e in questa avventura la chiamerei la tecnologica del gruppo, ovvero quella che indicava ogni giorno le tappe e controllava sempre che fossimo sulla strada giusta. Sara la conoscevo già perché nella parte invernale è la mia "socia" nelle gare di sci alpinismo, anche lei determinata come le altre tre amiche e grande appassionata di montagna.
Puoi spiegare brevemente cosa rappresenta l'attraversata carnica e perché viene anche chiamata "Via della Pace"?
La Traversata Carnica oppure la “la Via della Pace” è un‘Alta Via sopra i 2000 metri che si sviluppa sul crinale montuoso delle Alpi Carniche sul confine tra Italia ed Austria offrendo una vista spettacolare a 360 gradi sul paesaggio di aspre montagne rocciose, ampie vallate, laghetti alpini, verdi foreste di abeti e larici. L ‘intero percorso è di circa 180 km. e parte da San Candido fino a Coccau per la parte italiana e permette oltre a godere della natura e dei panorami, di fare un vero e proprio Percorso Storico. Ai tempi della Grande Guerra 15-18 questa zona di confine era contesa tra i 2 eserciti e si possono ancora visitare trincee, fortini, postazioni belliche e caverne scavate nella roccia.
Il percorso classico è di 160 km con 9000 metri di dislivello positivo. Voi avete deciso di estenderlo a 200 km e 20.000 metri di dislivello. Come mai questa decisione?
Abbiamo scelto di rendere il percorso più aspro proprio perché ci piace scalare le montagne e l'idea di poter ripercorrere tutte le creste e le cime di montagne che non avevamo mai fatto, avrebbe dato un valore aggiunto al nostro viaggio. Purtroppo non siamo riuscite a rispettare tutto il programma a causa di alcuni temporali e abbiamo portato a casa 171 km 18.000 metri.
Quali sono le principali difficoltà che prevedevi di incontrare lungo il percorso?
Scegliendo di tagliare la parte bassa dell'attraversata carnica che si appoggia ai rifugi, la nostra più grande incognita era l'approvvigionamento dell'acqua e calcolare le giuste riserve di cibo. Così insieme abbiamo preparato delle singole buste dove all'interno c'era la razione giornaliera di cibo. In modo tale da non eccedere mai e consumare in maniera proporzionata. Un altra grande incognita erano i km (30-35) così tanti per così tanti giorni di fila con 15 kg di zaino sulla schiena e la tenda da portarsi dietro. Ma noi con il nostro solito entusiasmo eravamo convinte che si potesse fare e così è stato.
Quali sono le sfide logistiche principali da affrontare durante i sei giorni di traversata?
Le principali sfide logistiche erano il come arrivare a San candido e come rientrare a casa, abbiamo fortunatamente combinato all'andata con i miei genitori che ci hanno accompagnate, e al ritorno sono venuti a prenderci i rispettivi morosi! Discorso tenda non abbiamo mai avuto problemi o pensieri sul dove metterla. Abbiamo sempre trovato e splendidi panorami e bellissime piazzole.
Puoi descrivere l'attrezzatura che avete portato con voi? Come avete scelto cosa portare e cosa lasciare a casa?
Dovendo portare tutto sulle nostre spalle l'attrezzatura è stata minima. Casco, imbrago e lounge. Materassino e sacco a pelo. Spazzolino, dentifricio e tappi per le orecchie. Pila e powerbank. Come vestiario: guscio in goretex, piumino, intimo lungo, una maglietta corta extra e una addosso. Pantalone corto addosso e lungo per la sera, un calzino in più un buff e gli occhiali da sole. Crema solare, antidolorifici, salviette umidificate, un camelback e una borraccia da 0.75 ml. E non per ultime n. 6 buste una al giorno contenenti la razione di cibo composta da: crostatina, fruttino e barretta di frutta per la colazione. Due insalatissime riomare una per il pranzo e una per la cena. I sali minerali in bustine. Tre barrette energetiche. Questa era la nostra razione giornaliera di cibo. Come extra mi ero portata i coccodrilli della Haribo.
Quali saranno i vostri prossimi obiettivi o progetti in ambito alpinistico?
Siamo grandi sognatrici e ci piace fare e vedere e scoprire tutto, al momento ci piacerebbe organizzare un trekking sempre in autonomia dal nord al sud della Corsica e sempre noi 4 assieme.
Che consiglio dareste a chi vorrebbe intraprendere un'avventura simile?
Cercate di alleggerire il più possibile lo zaino perché il peso a lungo andare diventa micidiale e lascia i solchi sulle spalle.