Karpos scialpinismo: Emozioni e paesaggi indimenticabili. Intervista a Robert Antonioli
È uno sport tosto ma il paesaggio ripaga
Se non hai mai provato, sappi che ci sono tanti validi motivi per iniziare. Certo, fare scialpinismo non è un gioco da ragazzi. Procedere in salita sulla neve può rivelarsi parecchio impegnativo. C'è da dire, però, che una volta in cima il paesaggio ripaga ogni sforzo. Così come per molti altri sport di montagna, lo scialpinismo regala panorami mozzafiato. In inverno, la neve candida sulle alte cime rende il tutto ancora più maestoso.
Alla riscoperta dei paesaggi invernali
A differenza dello sci alpino, in cui tutto è velocità e in cui è la discesa a fare da padrona, lo scialpinismo (almeno a livelli amatorali), è uno sport che dona emozioni di rilassatezza e tranquillità. Il silenzio, o meglio, i suoni della natura che ci circondano è come se si percepissero con maggiore enfasi mentre procediamo a passo sicuro nella neve.
Nell'intervista che segue, parliamo con Robert Antonioli - campione italiano di scialpinismo - dell'emozione di vivere la montagna facendo sport.
Intervista a Robert Antonioli - atleta della nazionale italiana di scialpinismo
Classe 1990, vincitore della Coppa del Mondo di scialpinismo nel 2019, 2020 e 2021, Robert Antonioli è uno scialpinista lombardo di Valfurva, Alta Valtellina. Chi ne parla lo descrive come un campione genuino, sempre pronto alla battuta e allo scherzo.
Negli ultimi anni ha partecipato ai campionati italiani e ai mondiali, aggiudicandosi quattro coppe del mondo assolute con piazzamenti di prestigio nelle gare del circuito della Grande Course. Gli abbiamo chiesto di parlarci dello scialpinismo in quanto sport che predilige il contatto con la natura.
Robert, quando e come è nata la tua passione per lo scialpinismo?
Ho iniziato a fare scialpinismo quando avevo sedici anni, dal momento che gli orari degli allenamenti di sci alpino non coincidevano con quelli della scuola.
Ho riscoperto un mondo. Rispetto allo sci alpino, un po' monotono, sempre sulle stesse piste, lo scialpinismo mi è sembrato da subito più vario. Mi permetteva di godermi non solo la pista ma anche tutto l'intorno. C'è da dire, che con le gare sono stato fortunato sin da subito. Anche per questo avevo sempre più fame di continuare. In più, ho trovato un bel gruppo di amici e mi piaceva andare ad allenarmi.
Parliamo un po’ di emozioni: hai un ricordo specifico di un paesaggio tanto bello da lasciarti senza fiato? Dove ti trovavi?
Lo scialpinismo ha di bello che ti porta in posti e in orari dove la maggior parte della gente solitamente non va. Potrei raccontare delle albe al Gran Zebrù, 3800 metri, la cima più alta della Valfurva al confine con un'imponente ghiacciaio del Gruppo Ortles-Cevedale. È li che mi piace aspettare l'alba. Partire con la luna piena e arrivare giusto in tempo per lo spettacolo più bello che ci sia. Di albe ne ho viste tante da lassù ed è sorprendente come ogni volta sia diversa.
Ricordi anche di qualche brutta esperienza? Ti è mai capitata qualche situazione estrema?
Fortunatamente non mi sono mai ritrovato in situazioni estreme. Quel che è certo è che il tempo in montagna cambia molto rapidamente. Fondamentale è pianificare bene il percorso da fare e rientrare prima che faccia buio o che il meteo peggiori. A livello di abbigliamento, è sempre meglio portare con sé tante cose. Quando fa freddo, sembrano non essere mai abbastanza!
A livelli pro come i tuoi, cos'è che fa davvero la differenza in termini di attrezzatura?
Direi leggerezza dei materiali e praticità d'uso. Come per molti altri sport, è consigliabile portarsi dietro cose poco voluminose e leggere. Un valido esempio è la giacca KARPOS Alagna Down - uomo; KARPOS Alagna Down - donna. Il piumino tiene caldo come nessun'altra giacca ed è estremamente leggero e facilmente comprimibile. Lo strato sotto la giacca è altrettanto importante, soprattutto in salita. La felpa in pile KARPOS Cherz - uomo; KARPOS Cherz - donna offre un ottimo livello di traspirazione.
Progetti per il futuro?
Un mio grande obiettivo personale è quello di diventare guida alpina. Altro sogno nel cassetto è di sciare in Patagonia o all'estero. Di vedere paesaggi spettacolari non ci si stanca mai!
Quando smetterai con lo scialpinismo?
Questa è una data che desidero posticipare il più possibile. Quando smetterò? Spero mai. Anche quando finisco con le gare, a maggio, cerco sempre di mettere via gli sci il più tardi possibile e di sfruttare al massimo la presenza della neve in prossimità dei ghiacciai.